Pillole di SpiritualiTà
Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio, che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. (Sant'Anselmo)
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Il locandiere
di sr. M. Leonarda Innocente icms
In questa seconda settimana che ci prepara all’arrivo di Gesù, facendoci sempre ispirare dalle immagini del presepe di Montignoso, vogliamo guardare alla figura del locandiere. Un uomo come tanti, un buon lavoratore, che però, di fronte ad una coppia povera che chiede ospitalità, anche in vista del parto, preferisce salvaguardare il proprio interesse. Non è conveniente, avrà pensato, un fastidio in meno in questi giorni già pieni di lavoro, un fastidio magari anche per gli altri ospiti. Chissà se anche nei nostri ragionamenti s’infila questa comodità.
Potrei fare del bene, potrei andare a trovare una persona sola, chiamare qualcuno che “mi farà perdere un sacco di tempo”, propormi per aiutare chi alla fine potrebbe anche approfittarsene. Potrei, ma non mi conviene. E se in quella opera buona ci fosse Dio in agguato? Se aiutando una persona, finissi poi per sentirmi aiutato a mia volta? Se donando del tempo agli altri, sorridendo un po’ di più, ascoltando anche contro voglia, sforzandomi di dare di più, scoprissi che sto facendo spazio ad un Altro con la A maiuscola?
Fare spazio a Dio nel nostro cuore, preparargli un posto, perché quando busserà possa sentirsi accolto, dal nostro affetto, da un calore che si è acceso già nell’attesa del Suo arrivo. Fargli spazio a cominciare dalla nostra giornata, dal nostro tempo, dedicandogli qualcosa in più delle briciole, dei ritagli, dedicargli la giornata tutta intera fin dal mattino, metterla nelle Sue mani, perché la illumini Lui, perché la allarghi Lui, così che possa contenere tutti coloro che busseranno -da parte Sua- alla porta del nostro cuore. Lui non ha fatto tanti calcoli, anzi, ha fatto proprio ciò che era per Lui sconveniente, l’ha fatto per noi, per il nostro bene, ha scelto ciò che conveniva a noi, l’ha fatto per amore.
La preghiera è la fiamma da accendere per diffondere quel calore che accoglie, accoglie i fratelli e, in loro, accoglie Dio. Fiamma che fa spazio, perché consuma ciò che non serve, ciò che ingombra il nostro cuore e il nostro tempo, allontanandolo dagli altri, distraendolo dal bene nostro e di chi ci sta intorno. La preghiera è dedicare del tempo a Dio, contemplare ciò che ancora non si vede. Maria, che festeggiamo in questa settimana come Immacolata Concezione, ha saputo fare fisicamente spazio a Dio in sé, accogliendolo nel Suo grembo. Riconoscendo la presenza di Dio, nascosta, con la fede di chi guarda l’orizzonte e crede nell’alba che verrà, crede nel sole. Con la fede dei personaggi del presepe nelle nostre case: tutti rivolti verso una culla vuota, certi che Lui verrà, che sarà fedele alla Sua promessa.
“Se vuoi la fede prega; se vuoi la speranza, prega; se vuoi la carità, prega; se vuoi la povertà, prega; se vuoi l’obbedienza, la castità, l’umiltà, la mansuetudine, la fortezza, prega. Qualunque virtù tu desideri, prega. E prega leggendo nel libro della vita, cioè nella vita del Dio-uomo Gesù”. (S. Angela da Foligno)
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